E dopo l’odissea raccontata da Giancarla Agostini in modo coinvolgente, avvolgente e, a tratti conturbante nella precedente “puntata”, l’avventura del Tour Monviso Trail prosegue, ancora sotto scacco dei divieti francesi, riproponendosi nella stessa versione il 31 agosto 2014. Il Comunicato ufficiale post gara rendono conto di una splendida giornata, anche dal punto di vista meteo, che ha coinvolto i 364 protagonisti.

“E le stelle stanno a guardare”: Questo il primo pensiero che ha dato il buongiorno ai protagonisti, in veste di organizzatori e/o partecipanti della seconda edizione del Tour Monviso nella versioni Trail – Race e Walk. Poco importa che il pensiero sia la parafrasi del famoso omonimo libro di Joseph Cronin anzi, racconta storie del Galles, proprio la, dove Maria Chiara Parigi, ma di lei parleremo più avanti, vinse nel recentissimo 2013 la medaglia di Bronzo al Campionato Mondiale di Ultratrail. La cosa importante per tutti è stata che “le stelle stavano a guardare CRISSOLO”, in Piemonte (alta Valle Po), alle 5 del mattino di domenica 31 agosto quando il paese si preparava ad affrontare una “epica” giornata di sport di quello sport “outdoor” nel quale le condizioni climatiche sono tanto determinanti quanto sfuggenti anche alla pianificazione delle organizzazioni più efficienti!

Con una buona dose di ironia, l’organizzazione ha fatto affidamento sull’incontrovertibile tradizione che vuole che “…a Crissolo piove solo quando fa brutto” e siccome c’era bel tempo…

Archiviata la concessione divina parliamo dell’impresa che gli umani hanno allestito per la seconda volta a Crissolo per sapiente intuizione del Parco del Po Cuneese e braccia operative che facevano riferimento alla Podistica Valle Infernotto.

TOUR MONVISO anno secondo nelle versioni Trail, 43,3 x 3045, Race 27,5 x 1825 e Walk 23 x 1430: un mare di protagonisti a premiare chi ci ha creduto: 409 gli iscritti con le consuete limitate rinunce, diplomatiche e/o reali dell’ultima ora e 364 partenti (181 Trail – 113 Race – 70 Walk).

Di cronaca sportiva si deve parlare ed eccone la sintesi: tra le tante stelle presenti quella del vincitore Paolo Bert quest’anno brilla particolarmente. E’ stato l’assoluto protagonista della gara di casa dopo avere colto affermazioni in tutta Italia con la maglia della Podistica Valle Infernotto o, nello specifico, de La Sportiva che lo annovera tra i migliori delle sue fila. 5 ore 23 minuti e 22 secondi il tempo impiegato per riaffermare il suo dominio assoluto nella distanza Trail.

Il firmamento dei Campioni racconta poi del secondo posto di Claudio Garnier (5.50.53), testimonial nel mondo di un piccolo borgo di Torre Pellice (S. Margherita) ed in questa occasione accasato Valetudo. Un altro gioiello di queste parti del Piemonte che sforna campioni di sport e di umanità. Massimo Domenino rappresenta la stupenda novità di giornata. Anche lui veste il rosso della Valle Infernotto, anche lui produzione locale DOCG (Barge). Ha anche coltivato il sogno di “accarezzare le stelle” sopravanzando sua maestà Claudio nella epica salita al Passo Calatà ma poi ha dovuto ricedere la seconda posizione a metà della lunga discesa finale dove l’esperienza ha prevalso. Due piccoli minuti al termine hanno diviso i contendenti!

Si diceva, in apertura, di Maria Chiara Parigi. La campionessa del Team Tecnica, alla fine ha vinto la sua battaglia: qualche perplessità c’era, infatti, in relazione alla caratteristica tecnica del percorso di gara, particolarmente “velenoso” o “muscolare” se descritto con terminologia sportiva. La “toscanaccia”, targata Arezzo, non ha permesso ironie di sorta ed ha letteralmente preso il volo. “Le discese ardite e le risalite” in senso inverso sono state il suo pane ed il terreno sul quale ha costruito il trionfo dopo 7 ore 15 minuti ed anche 13 secondi. Era reduce da un infortunio muscolare e ieri era un test….

Dalla vicina Valle Varaita arriva invece Martina Chialvo. La scuola di Giulio Peyracchia trova sempre campioni emergenti e Martina rappresenta l’ultimo esempio del “moto continuo” della fucina della Podistica Valle Varaita. Secondo posto in 7. 40. 42”

Iscritta in “overbooking”, mancante di società di appartenenza, Nicoletta Rossetti, atleta a noi, haimè, sconosciuta ha presentato il suo biglietto da visita: lunga galoppata tra le rocce del Re di Pietra e terza posizione (7.45.50). Chapeau e torna a trovarci!

Appena più contenuta la fatica dei protagonisti in versione “RACE” laddove Chiapello Enrico (Pod. Caragliese) ha risolto a suo favore una lunga battaglia sul filo dei minuti. 3.15 37 alla fine il riscontro cronometrico davvero impressionante per le difficoltà tecniche del percorso: Enrico ha trovato la sua specialità!

Dall’Alta Valle Tanaro Michele Ravetto ha portato a Crissolo un’altra bella sorpresa nell’olimpo dei faticatori di alta quota. Meno di due minuti di distacco lo hanno separato da una prestigiosa vittoria.

Il terzo posto, davvero sorprendente, combattuto e risolto sul filo dei secondi, ha premiato l’alfiere della Val Pellice Marco Beitone (3.21.07). Prodotto di valle emigrato a Bibiana dopo una carriera da buon atleta sta assurgendo all’olimpo con prestazioni sempre più convincenti…

La “RACE” femminile ha visto protagonista Lorena Casse. La scuola è quella di Adriano Ascheris ( Atl. Susa) ma il contenuto di qualità è suo. La contesa è stata dura tra le protagoniste. Il primo posto di Lorena è maturato al termine di un lungo inseguimento alla provvisoria battistrada (sentieri) Monica Bruno Franco (Pod. Valle Infernotto) atleta, quest’ultima che quando vuole…vola! Un minutone il distacco finale. 3.54.40 contro 3.55.58 l’esito finale. Terzo posto per Romina Usseglio, atleta, forse, della Valle Sangone da dove provengono pure la terza e quarta classificata. Anche quella è terra di campioni maschili e femminili!

E dopo la “prima” anche la seconda edizione del Tour Monviso Trail è andata in archivio con piena soddisfazione di tutti anche se…in tarda serata il Torino ha sbagliato un rigore!

Carlo Degiovanni

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