2016 – “LA TRE CHE NON C’E’”, LA PRIMA DI TRE EDIZIONI APOCRIFE – E VENNE UN UOMO CHIAMATO LASINA, MASSIMO LASINA.

Nel 2016 tra il Cai Uget Valpellice e la Tre Rifugi intervenne una pausa di riflessione, quelle che si prendono le coppie scoppiate quando le “riflessioni” hanno nome, cognome ed altro ancora.

L’esperienza della Tre Rifugi con partenza ed arrivo a Bobbio Pellice aveva risolto i problemi logistici ma incrementato il lavoro manuale sulle spalle di un numero sempre minore di, oramai, vegliardi volontari. E poi… nel 2015 il Cai Uget Val Pellice aveva dato vita ad una singolare manifestazione denominata Willy Jervis Spring Triathlon per ricordare il Partigiano assassinato dai nazifascisti sulla piazza di Villar Pellice 70 anni prima.

La decisione ufficiale fu di sospendere l’organizzazione della Tre Rifugi nel 2016 alternando negli anni le due manifestazioni sportive. Tutto procedeva secondo i programmi, con scontata delusione e rassegnazione degli amanti delle “Inutili Fatiche” in alta Valle Pellice fin che un giorno apparse sui Social il seguente annuncio:

La “Tre che non c’è… ma noi sì!”

I sentieri della “Tre Rifugi” storica rivivranno giovedì 18 agosto 2016

La “Passione” non muore…mai!!!

Per questo motivo giovedì 18 agosto 2016 alle ore 8,00 puntuali mi troverò al Rifugio Willy Jervis nella Conca del Pra nel comune di Bobbio Pellice in compagnia di un compagno di avventura per percorrere i sentieri che per quaranta edizioni hanno caratterizzato la “Tre Rifugi Val Pellice”!

Una sorta di Tre Rifugi “apocrifa” ovvero senza riconoscimenti canonici di alcun tipo ma semplicemente per celebrare una comune passione.

Saremo in due, come prescriveva il “Regolamento”, dotati di uguale maglietta riportante il nome di fantasia della “squadra” che ci accompagnerà nel tragitto di 21,6 km con circa 1700 metri di dislivello. Daremo vita sportiva ai Colli Barant e Manzol ed ai Rifugi Barant, Barbara, Granero e Jervis.

Non ci sarà quota di iscrizione o organizzazione alcuna. Non ci sarà la pulizia dei sentieri e tantomeno segnalazioni. Chiederemo un bicchiere d’acqua ai Rifugi che incontreremo e per il resto vivremo di risorse proprie.

Chissà… per l’occasione potremmo avere addirittura un gadget ricordo, magari un boccale per birra targato “La Tre che non c’è”.

Saremo soli? Penso di no, ed a tal fine l’unico premio istituito sarà assegnato alla “coppia più numerosa”.

Per questo invito tutti coloro che condividono la mia stessa passione ad essere presenti, a pari condizioni, all’appuntamento fissato, come detto, alle 8,00 di giovedì 18 agosto.

Partiremo tutti insieme e poi ognuno risponderà al proprio istinto più o meno agonistico.

L’obiettivo è quello di mantenere in vita la manifestazione sportiva in attesa che, come l’araba fenice, riprenda vita ufficiale.

Il successo fu tanto grande quanto inaspettato come si evince dal “reportage” di Daniele Zoppi.

La Tre che non c’è – Cronaca “non ufficiale”

Cercando tra le classifiche dell'anno 2016 non troverete probabilmente traccia di questo evento. I nomi dei ben 150 partecipanti a questa manifestazione "apocrifa" non compariranno su siti ufficiali, giornali o quant'altro. Non rimarrà probabilmente nulla di "ufficiale" insomma di quello che è successo in alta Val Pellice questo giovedì 18 Agosto 2016. Ma le cose che rimarranno saranno forse più speciali di una classifica o di una menzione su un giornale locale. Forse perché più intime, vissute in silenzio, senza rumori, senza clamori, senza microfoni, senza premi o altro. Questa "manifestazione che non c'era" è stata la dimostrazione che la passione, quella vera, non muore mai e non ha bisogno di riconoscimenti o ufficialità per vivere e sopravvivere. Ed è così che un manipolo di centocinquanta persone che condividono la stessa passione si sono ritrovati questa mattina nella conca del Prà per percorrere i sentieri che per quarant'anni sono stati teatro di quello che era il più grande e atteso appuntamento sportivo in questo piccolo angolo di mondo: la Tre Rifugi Val Pellice. Ma alla base di tutto, questa volta non c'era l'agonismo. C'era invece la voglia di stare insieme, c'era l'amicizia, c'era la voglia di percorrere quei mitici sentieri con un figlio, con un padre, con un fratello, una sorella o semplicemente con una persona cara. Malgrado tutto noi c’eravamo!!!

Fu, al vero, una esperienza indimenticabile che tenne in vita la Tre Rifugi negli anni delle incertezze organizzative riproponendo la versione “Apocrifa” in altri due anni di vacanza della Tre Rifugi ufficiale.

Nel 2018 venne denominata “40 / 10 / 40” intendendo rispettivamente i 40 anni di età di sua maestà Paolo Bert, i 10 anni dalla scomparsa di Domenico Bruno Franco ed i 40 anni trascorsi dalla sua vittoria alla Tre Rifugi (1978).

Nel 2020 la “Tre che non c’è…di nuovo” sostituì la Tre Rifugi ufficiale annullata causa Covid.

***

Le tre edizioni “apocrife” in quanto non ufficialmente riconosciute fecero emergere un nuovo gruppo dirigente che si propose di rimettere in pista ufficialmente la Tre Rifugi negli anni a venire: a guidare il gruppo Massimo Lasina, foresto di San Germano Chisone, già vincitore della stessa manifestazione sportiva. Fu lui a lanciare il guanto di sfida: la Tre Rifugi non può morire!

All’invito del sommo Lasina aderirono da subito Daniele “Dano” Zoppi, il cronista di cui sopra, Patrizio Zancanaro ed Andrea Airaudi. A condurre la “ripartenza” l’immancabile anello di collegamento con un perplesso Cai Uget Val Pellice Claudio Vittone e l’esperienza decennale di Daniele Catalin e Carlo Degiovanni.

La Tre Rifugi aveva acquisito nuove e profonde radici per ripartire.

 

Carlo Degio

 

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