2012 – TRE RIFUGI PROVA UNICA DEL GRAND PRIX I.U.T.A. – C’E’ UN GIUDICE…A LECCE – SAMANTA ODINO: UNA NEW ENTRY ARRIVATA DAL CHIUSO DELLE PALESTRE.

Lo storico derby della Valpellice, in atto fin dal 2001, registra la vittoria di Paolo Bert sull’avversario di sempre Claudio Garnier ma la novità sta nella vincitrice femminile: arriva dalla lontana Scozia ed il suo nome è Helen Bonsor, in Italia per la preparazione per i campionati mondiali di specialità programmati a settembre in Austria. La vittoria della Campionessa Scozzese, insieme ad altre autorevoli presenze da fuori regione, conferma la bontà della scelta di adeguare la Tre Rifugi ai tempi.

Della novità organizzativa in Valle Pellice si è accorta anche la Fidal attraverso la I.U.T.A. (Italian Ultramarathon and Trail Association) che ha scelto l’Ultratrail Tre Rifugi quale prova unica del Grand Prix Italiano di specialità.

Sulla piazza di Bobbio Pellice alle ore 6 del 14 luglio 2013 si sono trovati ben 307 atleti (47 donne e 260 uomini). Di loro ben 103 avevano messo in programma la distanza di 54 km comprensivi di 3818 metri di dislivello.

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Sono Paolo Zongolo, giudice unico della I.U.T.A. e domenica 14 sono stato designato a sovraintendere alla prova del Gran Prix Italiano di Trail. Avrei la necessità di parlare con il responsabile organizzativo” (Claudio Vittone n.d.r.). La telefonata arrivava dalla Puglia e l’autore era un tesserato alla Atletica Salentina Lecce. Fino a qui nulla di strano: è legittimo, oltre che doveroso che le Federazioni inviino propri giudici a verificare la regolarità della gara specie se quest’ultima è inserita nel Grand Prix nazionale.

Lo stupore di Claudio era, però, dovuto al contenuto della telefonata: “Vorrei comunicare che avrei deciso di partecipare alla gara e porterò con me un giudice che mi sostituirà. Chiedo, cortesemente, di riservare al mio sostituto un posto sull’auto che seguirà l’evolversi della gara. Inoltre, per l’assegnazione dei titoli di Campioni Italiani Maschile e Femminile salirò io personalmente sul palco a consegnare scudetti e maglie”.

Ci mise un po’, Claudio, a realizzare l’assurdità della richiesta poi provò a precisare all’interlocutore: “Mi chiedo se vi rendiate conto delle caratteristiche della gara. Dispiace, ma il tracciato, da noi inviatovi per l’autorizzazione, non permette di utilizzare alcun mezzo di accompagnamento. Per quanto riguarda la seconda richiesta, invece, non ci sono problemi”.

Stante la comunicata indisponibilità salì a Bobbio Pellice il solo Paolo Zongolo che prese parte alla gara. Purtroppo anche la seconda richiesta non poté essere soddisfatta: il giudice I.U.T.A. giunse al traguardo terz’ultimo alle ore 19 e 22, impiegando 12 ore 22 minuti e 26 secondi a riportare a Bobbio la pelle. La premiazione, come da regolamento, aveva avuto luogo alle ore 16 al netto della presenza dell’inconsapevole Giudice Salentino.

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In principio fu il “Volley”. Lì per lì è stato difficile crederci ma la perentorietà delle affermazioni non lasciava scampo alle perplessità a fronte di un fisico che non pareva adatto a fulminanti schiacciate, al netto di invisibili ali. Però, nella vita, c’è sempre ad imparare ed allora si apprende che in quella disciplina non conta solo la statura per fare la differenza e lei la differenza l’ha fatta ad alti livelli!

Prima di approdare alla Tre Rifugi, Samanta Odino ha dato lustro a quello sport militando nelle migliori formazioni del pinerolese frequentando la 1° divisone con il 3S Luserna, la serie D con Ford Sara Porte e la serie C con il Villar Perosa!

Anche per lei è stato il mito di Valle della Tre Rifugi a condurla verso un percorso sportivo lontano dal chiuso delle palestre. Nella laterale Valle d’Angrogna lo storico Sport Club stava evolvendo nella nuova denominazione dei Dahù che, sotto la guida di Franco Aglì frequentava i nuovi scenari di Trail ed Ultratrail finendo per allestirne uno in casa propria denominato “Trail del Monte Servin”.

L’approdo di Samanta nel mondo delle Inutili Fatiche è avvenuto in porti lontani, nella siciliana Nicolosi a fare conoscenza con la Maratona dell’Etna e fin da subito sono emerse le sue doti di resistenza, le stesse che le hanno consentito, nella edizione 2012, di conquistare un sorprendente terzo posto nella classifica del Trail degli Alpeggi.

Il risultato inatteso al suo esordio alla corsa di valle l’ha convinta delle potenzialità anche in questa disciplina fino a condurla a fare conoscenza con la 4 K, l’alter ego del Tor de Geant valdostano. Corsa in Montagna, particolarmente nelle lunghe distanze e, in misura minore, ciclismo sono divenuti i nuovi orizzonti sportivi di Samanta che considera questa nuova passione il sostituto naturale dello xanax.

 

Carlo Degio

 

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