2009 – È RIVOLUZIONE: AI TRE RIFUGI SI AGGIUNGE UN BIVACCO – STORIA DI SANDRO “DRIN” CAFFARATTI E DI UNA AMICIZIA VERA

Se è stata evoluzione involuzione lo dirà la storia futura ma che nel 2009 la Tre Rifugi abbia celebrato una rivoluzione è dato certo e consolidato.

Il confronto in seno al Comitato organizzatore è stato lungo ed aspro e gli amanti della tradizione sono stati sconfitti dall’evidenza delle prove. Jervis o Barbara, a coppie o individuale, a cronometro o in linea la cara ma anche vecchia Tre Rifugi aveva fatto indubbiamente il suo tempo e stava da qualche anno agonizzando confortata dalla consueta presenza di poco più di un centinaio di partecipanti provenienti dall’enclave della Val Pellice con qualche mistica apparizione da appena dopo i confini di Valle. Qualcuno osò addirittura proclamare: è ora di finiamola! Ma, per fortuna, l’ardua opinione non raccolse il necessario consenso.

Il mondo della vecchia Marcia Alpina con i suoi antichi adepti era divenuto, negli anni, un nostalgico ricordo da raccontare ai nipoti, con inevitabili eccessi mitizzanti, nelle lunghe serate invernali. La Fidal era entrata pesantemente in quel mondo imponendo saccenti regole condite da ammonimenti e minacce che contribuirono alla nascita, fin da metà degli anni ’80, della Federation Sport at Altitude tradotta in seguito in Federazione Italiana Skyrunning. Ed è a quell’Altare che approdò, nel 2009, l’amata Tre Rifugi convertendosi al nuovo credo ed assumendo i più moderni appellativi di Sky Race e Sky Marathon.

Due i percorsi previsti dalla Tre Rifugi Transfrontaliera con sconfinamento in Francia partendo dal borgo di Villanova. Salita al Colle Boucie con annesso Bivacco, discesa a villaggio francese di Valpreveyre, risalita al Colle Urina e discesa al Rifugio Jervis con il traguardo per i partecipanti alla Sky Race (21 km e dislivello di 2100 mt + e 1620 mt -) Per i protagonisti della Sky Marathon il viaggio proseguiva aggiungendo il classico percorso della Tre Rifugi con consueto arrivo poco oltre i Crin ‘d Puluc (42 km e dislivello di 3750 mt + e 3240 mt -).

171 atleti aderirono alla nuova proposta suddivisi in 105 faticatori sul breve e 66 lungo penitenti. Un sole splendente fece da contorno alla novità organizzativa.

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Sandro? Sandro Caffaratti? No! Mai sentito quel nome. La telefonata non sembrava dare valore aggiunto alle scarne informazioni in mio possesso relative al “macelliere” di Bricherasio entrato, da qualche anno, nel mondo delle Inutili Fatiche.

A parlare al telefono con tono dimesso per il mancato supporto “Ciccio”, conosciuto nel mondo del calcio che conta, come Direttore Sportivo più che come calciatore anche per via del Nickname che ne definisce i confini corporei ed il carattere gioviale.

Ai saluti finali, con reciproca insoddisfazione, ebbi un pensiero onomatopeico in relazione al mezzo comunicativo utilizzato e provai a congedarmi con un… “data la tua esperienza pensavo lo conoscessi, Drin”. All’udire quell’appellativo il volto di Ciccio si illuminò di stupore, sorriso ed un velo di malinconia! “Certo che lo conosco Drin, esterno destro e, all’occorrenza, seconda punta con il fiuto del goal!

Un anno, ci avrebbe fatto comodo averlo almeno un anno per tentare l’accesso diretto alla serie A ma non ci fu nulla da fare. Mi disse che si era nuovamente innamorato e la cosa mi lasciò perplesso non immaginandolo fedifrago. Poi mi spiegò che si era preso una cotta per la Tre Rifugi e, si sa, la resistenza in amore di norma rappresenta una inevitabile sconfitta ed allora mi rassegnai alla grave perdita con annesso addio ai sogni di gloria.”

I richiami della foresta che condussero Sandro a percorrere i sentieri montani furono due: l’antica partecipazione alla Tre Rifugi di papà Italo nei lontani anni ‘70 e l’amicizia che lo legava a Claudio Manfredi connessa con il desiderio di partecipare in coppia a quell’ epica gara che si correva in alta Val Pellice.

Per preparare l’evento dovette riconvertire la preparazione per il calcio, basata sulla potenza esplosiva, in quella per la corsa di lunga durata dove prevale la resistenza e così si lanciò nel nuovo mondo mentore l’Atletica Val Pellice di Daniele Catalin. La preparazione, complice l’amico Claudio, lo condusse a fare conoscenza con le lunghe distanze percorse insieme perché alla Tre Rifugi si corre in coppia ed occorre trovare il giusto affiatamento. La prova individuata per la verifica atletica fu (ahimè) la mezza maratona di Torino conclusa in 1.32’ che tanto valeva sul bitume ma in montagna…

La “rivoluzione” colse di sorpresa la coppia ipotizzata che dovette subito convertirsi al nuovo credo partecipando alla Tre Rifugi ma in versione individuale e transfrontaliera e fu sui ripidi tornati che conducono al Colle Boina che Sandro si rese conto della differenza tra i 4 minuti al chilometro ed i 4 chilometri all’ora!

Una splendida giornata di sole accompagnò la prima esperienza di Sandro “Drin” Caffaratti alla Tre Rifugi che rappresentò anche la sua prima Corsa in Montagna condita da un copioso manto di neve al passaggio finale (per la Sky Race) al Colle Urina.

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Il progetto di partecipare alla Tre Rifugi in coppia con l’amico Claudio si realizzò nel 2015 in occasione della Tre Rifugi “Vintage” con il crono di 3.10’27” e nel 2017 conclusa in 3.19’17”. Poi per l’Amico Claudio venne il “male” che lo condusse, il 12 novembre 2020, su altri e più alti sentieri.

Gli amici non si dimenticano… MAI! Ed allora, con il nuovo Gruppo degli “Amici del Manfre”, Sandro ha ridato vita sportiva a Claudio portando centinaia di persone a percorrere i suoi sentieri sulle prime asperità della Val Pellice a Bricherasio nella nuova ed oramai affermata gara denominata, appunto, “Trail del Manfre”

e Claudio appare, tra gli alberi, ad applaudire tutti coloro che coltivano la sua stessa passione.

Carlo Degio


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