1985: LA TRE RIFUGI SI “ACCORCIA” - IL TROFEO SCIISTICO A RICORDO DI SERGIO CHAUVIE –

GIACU GENTI, RORE E LE RADICI DEI GEMELLI DEMATTEIS

Il dislivello, quello non è cambiato: gli altimetri erano mezzi collaudati ben prima dell’avvento del GPS: 1650 metri circa distribuiti tra il Colle Barant, il Colle Manzol (Ahi!) e l’ultima salita, sottovalutata, dei Crin ‘d Puluc.

La lunghezza, invece, lasciava parecchi dubbi ai faticatori della Tre Rifugi: si facevano raffronti con altre penitenze del genere quali l’Ivrea Mombarone, i Picchi del Pagliaio, lo Chaberton e l’ultima nata ovvero la Tre Funivie del Sestriere. Ma in tempi ancora ante GPS come fare a sfatare il falso mito dei 30 km.?

Ci pensò Claudio Vittone a organizzare l’impresa inventando di sana pianta lo strumento di misurazione promuovendo a tal fine una ruota prelevata dalla sua bici da corsa, compresa di forcella, dotandola di precario contagiri e comodo manico in legno. Lo “sopportarono” nell’impresa Giorgio Benigno e Mario Magra.

Fu meno felice l’individuazione della data per dare alla Tre Rifugi i giusti riferimenti: nel mese di giugno, quando c’erano ancora e stagioni di una volta, la neve presidiava ancora abbondantemente canalini e canaloni del proscenio della Tre Rifugi. La fatica fu molta specie nella parte alta del tracciato. La ruota girava a stento sprofondando nel metro di neve marcia colà esistente all’insaputa dei nostri temerari avventurieri. Alla fine il risultato fu: 23,7, ben 6,3 km in meno di quanto definito nei sacri testi.

La misura si rivelò poi fallace causa l’avvento dei più precisi (?) e vari GPS che ridussero, non senza contraddizioni tra di loro, la fatica agli attuali 21,7 Km. La leggenda vuole, però, che il dato iniziale traesse origine dal progetto originale della gara che prevedeva salita e discesa dal Colle Barant sulla strada provinciale molto più lunga del tracciato poi prescelto. A perenne ricordo del peccato originale permane ufficialmente ancora oggi il logo del tracciato riportante 30 km. a dispetto delle vittoniane fatiche e dei moderni GPS: la Storia non si dimentica!

Causa la sopra citata neve che presidiava in abbondanza e fino a tarda primavera i sentieri della Tre Rifugi, la discesa dal Colle Barant impattava, nei pressi del Pian delle Marmotte, su di una alta slavina tagliata appositamente per il passaggio della corsa. Quella slavina fu teatro, negli anni ’70 ed ’80 della disputa di una gara di sci (Slalom) riservata ai maestri ed agli sciatori di valle: il Trofeo Chauvie a ricordo di Sergio Chauvie, perito in montagna al Sestriere.

Al ricordo di Chauvie si aggiunsero negli anni quelli di Albertino Pons, Rino Ricca e Guido Gioviali, altri sportivi scomparsi negli anni ma rimasti nella memoria dell’intera Valle. Quando possibile la gara si svolgeva nei pressi del Rifugio Barbara su quel Sentiero delle Capre reso famoso, poi, dalla Tre Rifugi. A coordinare l’avvenimento Giovanni Grassino con il supporto di Walter Costantino e la prestigiosa presenza di Valerio Ghirardi, l’allenatore di Isolde Kostner.

I ricordi del Trofeo Chauvie sono emersi in una nostalgica chiacchierata con Renzo Bonnet, maestro di sci ed atleta, cui premeva soprattutto, però, segnalare quella damigiana di vino da 52 litri targata e prosciugata dallo S.C. Angrogna in occasione della prima edizione della Tre Rifugi nell’ oramai lontano 1972, Franco Vecco chef e sommelier per l’occasione.

Nella classifica della edizione 1985 della Tre Rifugi riappare il nome di Giacomo Genti che in coppia con Renzo Paschetto concluse la gara in 38° posizione impiegando 3.00’17”. Riappare, perché Giacu, nella definizione occitana, aveva già frequentato i sentieri dell’alta Val Pellice e lo aveva fatto nel 1981 in coppia con Andrea Dematteis di soli anni 16!!! Nella stessa edizione ancora un Dematteis, Giacomino, in classifica in coppia con Giancarlo Mauro, recentemente scomparso. A completare il quadro la località di provenienza: Rore in Valle Varaita.

Inevitabile abbinare la località di Rore, Comune di Sampeire, con i gemelli Bernard e Martin Dematteis e la grande Podistica Valle Varaita che da anni, sotto la guida di Giulio Peyracchia, si impone nel mondo della Corsa in Montagna.

Si scoprono, quindi, nel piccolo borgo della Valle Varaita le radici dei trionfi sportivi: Giacomino e Andrea Dematteis sono i fratelli di Francesco (Cecco) Dematteis, il papà dei celebrati Campioni di oggi. Ottimi fondisti e corridori di montagna come era uso in quei tempi hanno portato in alto il nome del casato che ha generato gli acclamati gemelli. E non è tutto perché a Rore vive anche Anna Maria Fino la mamma di Bernard e Martin e, ca va sans dire, atleta anch’essa al tempo dei vent’anni.

La storia recente racconta di quel 2019 che ha visto i gemelli rinverdire il record sul tracciato pendente fin dall’umida edizione del 1976 ma di questo scriverò più avanti.

Però, che soddisfazione sentire che tra le gare più emozionanti includono il record sul Monviso e la Tre Rifugi 2019!

Carlo Degio

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