La 4 k non è una gara di corsa..per nessuno..tantomeno per chi punta a finirla..ed è essenziale interpretarla così se si vuole arrivare in fondo.

Col tempo ho notato che molti di noi tralasciano questi dettagli (essenziali) concentrandosi solo su tempi e classifiche..anche in gare così lunghe e faticose..cercando poi dopo il ritiro (inevitabile) cause e giustificazioni ad ampio raggio perdendo di vista il vero problema che ne causa il fallimento:l'autogestione.

Ho deciso di cambiare marcia in questa stagione,partecipando al Cro ed alla 4 k proprio per vedere se fossi stato pronto ad essere più forte e sereno nell'affrontare fatiche più grandi e sfide più importanti(come lo sono molti di voi a partire da Pier,Enrico e Massimo)fonti di grande ammirazione e stima per il sottoscritto,e devo dire di ritenermi soddisfatto. 

 

Eccomi a Cogne..si parte..l'emozione c'è ma tutto nella norma,decido di correre solo i primi due km e poi mi vieto di farlo durante il percorso..non ho ancora la gamba pronta e non voglio esagerare.

Col Loson (magnifico),discesa lunghissima e fatta molto velocemente..dietro e davanti il serpente si allunga,poi colle Entrelor (qui immaginavo l'ambiente invernale visto che l'ho salito e sceso più volte sci ai piedi)e discesa a Rhemes. Mangio e bevo e si sale il Fenetre (terribile)..per poi scendere a Valgrisenche dove c'è la prima base vita..arrivo alle 23,14 ore dopo la partenza,sto bene ma sono consapevole di essere andato veloce e nelle due ore che rimango sdraiato penso a quanta fatica farò il giorno dopo per questo mio errore.

Infatti Enrico e Pier nella discesa su Courmayeur(l'ultima della seconda tappa)  mi hanno aiutato  e rincuorato molto..prima di questa si sale al passo crosatie,molto tecnico dove in cima ho visto le prime luci dell'alba sul Ruitor e su La Thuile,prima di scendere a Promoud e salire al passo alto..fa fresco perché di notte e al mattino presto le temperature anomale di questi giorni si placano,e di conseguenza sto bene..da li al Deffeyes dove mi riposo un'oretta e poi discesa lunga a La Thuile dove trovo Alessia che è venuta a farmi una sorpresa..

Credo di essere brutto ma lei non me lo dice e dopo avermi accompagnato nella prima parte della salita del col dell'Arp proseguo da solo..Non sto affatto bene, e in discesa verso Courma me ne accorgo subito..Per fortuna mi chiamano Pier e Enrico.

A Courmayeur piove forte..riposo un po e riparto..salita al Bertone,poi al Bonatti e poi al colle Malatra..visto il maltempo aspetto un'ora in tenda sopra il Bonatti ed infatti scollino asciutto solo un po infreddolito..da li discesa lunga fino a S. REMY e poi lungo tratto in falsopiano che porta all'inizio del Champillon..da qui pochi ricordi se non sulla fatica.

Scendo a Ollomont sotto un bellissimo arcobaleno..e sono felice di essere nel vivo della gara..reggo bene anche se ho dei momento di caos mentale dove mi appello ad ogni forma di stimolo e vostri messaggi o telefonate.

Ad Ollomont consueta routine e decido di partire a notte fonda verso Valtournenche..tappa dura (quale non lo è )..Col Brison,che sarebbe perfetto per Paolo vista la sua verticalità..poi il Chaleby (magnifico) e spostamento in quota verso Nus fino a giungere ai 2800 m della finestra di tsan e scendere verso Valtournenche. 

Penso a molto. .a quanto è bello ciò che mi circonda,a cosa sto provando a fare, a quanto questa gara rappresenti il modus operandi di chi va in montagna,e a quanta voglia ho di arrivare e dimostrarmi capace di fare questo salto.

Arrivo a Valtournenche e visto il mio stato fisico molto precario (mi gonFia una caviglia) decido di cenare fuori col mio amico comandante di Cervinia..mangiamo da un amico,da un duro,un montanaro vero..che non appena mi vede entrare mi dice"Tot a modo?bravo che ti vedo bene..stai facendo una cosa  grossa..se arrivi qui non ti fermi piu"..gli credo,ne ha già finiti due di Tor ed è un alpinista..beviamo due birre e vado in branda..soprattutto dormendo per la prima volta bene (circa due ore).

Mi rialzo e parto per Gressoney..sul primo colle non facendo fatica aumento il passo e dopo il traverso verso il secondo,ovvero il Col di Nana,decido di riposare due ore al Gran Tournalin da dove riparto alle prime luci dell'alba.

La vista si apre sul Rosa,sulla val d'Ayas ed anche il caldo nonostante il sole bellissimo è più moderato. Continuo, Champoluc,salita al Pinter ( visto e rivisto sia in estate che in inverno) e discesa a Gressoney..uno dei posti che amo di più in assoluti. 

Ho problemi alle gambe e alla caviglia quindi ogni fontana la prendo come una piscina e cerco di placare il dolore così. .sempre con lo sguardo rivolto in avanti.

Dopo la brevissima sosta in base riparto da solo,nel buio,per quello che sarà il tratto più duro della gara.

Salita a Loo,  poi collè Lauzaney in totale solitudine e discesa a Niel,tutto su terreno tecnico,infatti in molte occasioni penso a cosa direbbe Pier in quella circostanza(credo che la parte tra Gressoney e Donnas sia la più vicina all'ambito alpinistico per la severità dell'ambiente e del terreno)..da qui colle della vecchia,crina del lei, col marmontana,sella e salita al Coda,che descritta così non rende giustizia alla cavalcata appena fatta.

Arrivato al Coda iniziano i probleni, più di 20 km di discesa e circa a metà ho dovuto trascinarmi fino al traguardo,ma senza mollare..ho cercato di gestirmi e di bere tantissimo prima di arrivare in base e quindi non perdere altro tempo.

Nonostante l'agonia arrivo tre ore in anticipo,quindi mi convinco di essere in forma e di averla gestita bene fino ad ora.

Dormo un'oretta e poi riparto dopo aver preso degli antinfiammatori,sto meglio ed aumenTo il ritmo..La salita è molto lunga ma è l'ultima quindi aumento tutto dove posso,il 4 k è comunque una gara,e guadagno tante posizioni,credo sull ordine delle 50.

Il gestore del Miserin analizzando i parziali dice che salgo forte e quando mi vede ripartire zoppo dopo il rifornimento credo si sia fatto molte domande,ma inspiegabilmente appena la caviglia si scaldata riuscivo a marciare bene.

Alle 14 ero al Fenetre..e ozionato ma non troppo..sicuramente soddisfatto.

Uno sguardo veloce a quanto fatto fin'ora (mai visto prima ne kilometraggio ne dislivello) e inizio discesa. 

Lunghissima discesa.

Ho dolori fortissimi sulla caviglia ed al ginocchio ma tengo duro..credo di aver perso due o tre ore ma non importa.

Piana di Cogne e traguardo..mi senti bene,sono consapevole di essere stato un duro e sono orgoglioso di stare bene.

Ho visto corridori ridotti male e molte persone essere terrorizzare da meteo,discese tecniche e tratti al buio e questo mi fa capire quanto sia importante essere consapevoli con sé stessi di potercela fare.

Io nonostante i probleni e le crisi non ho mai pensato di non essere in grado di concludere e  questa è la soddisfazione più grande.

La mente che batte il fisico,è  questo che conta al 4 k.

Ho capito cosa serve per prepararlo (al.mio livello) e proverò a migliorare,per ora sono felice di aver portato la nostra maglia a fare tutto il giro della Valle d'Aosta.

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