2015 – DOPPIA TRE RIFUGI: “EDIZIONE VINTAGE” – IL RITORNO, IN INCOGNITA, DEGLI ALPINI - DARIO DAGHERO, IL FIGLIO LORENZO E UN MARE DI EMOZIONI!

Il successo ottenuto nella nuova location di Bobbio Pellice non riuscì a modificare la decisione del Comitato Organizzatore della Tre Rifugi di chiudere quell’esperienza oramai quarantennale. I problemi logistici legati all’accesso al Pra, che avevano determinato la scelta di scendere a valle, furono sostituiti dagli immani lavori di pulizia sentieri tra Bobbio Pellice ed il Barant attraverso il riscoperto sentiero dell’Autagna, il traverso panoramico tra le Barricate e l’Alpe Crosenna e il sentiero di discesa dall’Alpe Giulian.

A provvedere alla bisogna braccia e gambe del solito ridotto gruppo di settantenni e dintorni apostrofati, peraltro, da un dipendente comunale con uno scherzoso, ma non gradito: “Se siete masochisti non è colpa mia…”!

Inoltre altre incombenze burocratiche si aggiungevano alla stanchezza complessiva quali la necessità di fare collaudare da un professionista abilitato la stabilità del piccolo palco, alto 80 cm., predisposto per arrivo e premiazioni mentre i 55 km del tracciato con 3.800 metri di dislivello contenenti rischi ben più evidenti non venivano, fortunatamente, presi in considerazione da leggi e regolamenti. Insomma: sulla sicurezza non si scherza ma, talvolta, si eccede.

E’ ora di finiamola qui”, fu la decisione assunta ma prima di chiudere questa splendida esperienza, festeggiamo il quarantennale con una edizione straordinaria che ricalchi il più possibile la prima edizione del 1972. La chiameremo 3 Rifugi “Vintage”.

La macchina organizzativa si mise immediatamente in moto per riproporre la gara alla stessa data della 1° edizione: giovedì 20 agosto 2015 in luogo di domenica 20 agosto 2015 dell’esordio. Il volantino recitava: “Rievocazione storica della Tre Rifugi” con il supporto logistico del 3° Reggimento Alpini con sede in Pinerolo (come avvenne nel 1972). Al vero la presenza del 3° reggimento fu “casuale”: il fato volle che proprio in quella data lo stesso Reggimento allestì una esercitazione che ricalcava, guarda caso, orari e tracciato della Tre Rifugi. Fantasia al potere! In una giornata di splendido sole ed in un contesto di grande festa vinsero le coppie Barazzuol – Ras e Costabel – Plavan. Il successo fu enorme con 191 coppie al via. Presenti molti Campioni del passato alcuni dei quali hanno voluto rinverdire i ricordi partecipando, a passo inevitabilmente ridotto, alla gara. Tra questi Mario Viretto che trovò valida collaborazione, sia pure improvvisata, in Massimo Domenino ma questa volta Mario non discese scalzo dal Rifugio Granero come avvenne al suo esordio. Ma non furono le sole emozioni…

***

Dario Daghero condusse, in quella occasione, il figlio Lorenzo a fare conoscenza dei colli Barant e Manzol alla ricerca di antiche emozioni vissute nel corso della sua intensa carriera sportiva. Dario è, a tutti gli effetti, storico testimonial dell’epopea della Marcia Alpina. La sua società sportiva, la gloriosa “Atletica Cumiana” proponeva annualmente la manifestazione di chiusura del calendario gare (terza domenica di settembre) quando ancora vigeva il “buon senso”. La Tre Denti di Cumiana, sotto l’attenta regia di Giorgio Mago, era un unicum nel suo genere: gara a cronometro su di un percorso dalla tecnicità degna delle moderne Sky Race.

Sui sentieri della Tre Rifugi Dario aveva esordito nel 1978, seconda edizione che prendeva il via dal Rifugio Barbara causa incendio che aveva distrutto il Jervis nell’inverno 1976. Accesso dalla impervia strada del Vallone dei Carboneri con guida affidata alla moglie, fresca di patente, così, per una verifica sul campo.

I 2700 metri del Colle Manzol rappresentavano l’Everest per Dario, abituato più alle corsette in bassa quota a Cumiana e dintorni. Ad accompagnarlo nell’insana avventura Carlo Mossio, compagno di squadra e formidabile discesista. Al di là del tempo impiegato nella edizione dell’esordio, 3.35’18”, Dario ricorda quella partecipazione per il fortissimo impatto emozionale che solo la Tre Rifugi sapeva trasmettere.

Alcuni flash rinverdiscono i ricordi di Dario: dai muri di neve dei canaloni della discesa dal Barant fino alle scivolate di fondoschiena sulla neve che presidiava la prima discesa dal Colle Manzol con conseguenti abrasioni a tutta coscia. Le levatacce il mattino della gara per potere raggiungere la Conca del Pra in tempo utile, ed a piedi, per prendere parte alla gara ed in ultimo la necessità, per molti atleti, di ricorrere alle cure mediche a fine gara causa lo sforzo eccessivo per non deludere il “socio” che andava più forte!

L’impatto emozionale ritorna nello sguardo di Dario nel raccontarsi oggi che le sue forze le dedica al volontariato in Protezione Civile ed AIB. Ricorda le otto edizioni con compagni d’avventura sempre diversi ed il personal best sulla distanza di 2.29’33” ma lo sguardo si illumina nel pensare a quei sapienti piatti preparati alla Ciabota per il recupero post gara: “All’esordio non riuscivo a mangiare fino a cena poi, con l’allenamento adeguato, capretto e polenta erano gli integratori ai quali non si poteva rinunciare”.

Un giorno tutto questo potrà essere tuo, diceva rivolto al figlio Lorenzo nell’accompagnarlo nella edizione Vintage del 2015. La retta via è indicata, come dovere di un buon padre, poi sarà Lorenzo a decidere. A Dario rimangono i bei ricordi che riempiono la vita quando gli anni consigliano di rallentare il passo!

 

Carlo Degio

 

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