e soprattutto, come spesso accade qui a Zegama, con fango, pioggia (a tratti anche mista a neve), nebbia, vento, grandine e tanto, tanto, tantissimo freddo: tutte varianti che hanno contribuito a rendere la corsa ancor più dura di quello che già è. Ma a contrapporsi a tutte queste avversità c’era il pubblico, o meglio “il tifo” di Zegama! Gente arrivata un po’ da tutta la Spagna, malgrado le condizioni meteo avverse e unitasi ai tantissimi che, pur non essendo stati tra i fortunati estratti per un pettorale, erano lì ad incitare chi invece quel pettorale l’aveva ottenuto. Insomma, una cornice di pubblico che non ha eguali e che contribuisce a rendere Zegama la “gara delle gare”.
Tulle le stelle dello Skyrunnig mondiale al via. Prima di tutto il “Re” Kilian Jornet Burgada, già sette volte vittorioso nella gara basca. Quest’anno tenterà il record dell’Everest e per questo ha deciso di disputare soltanto due gare in questa stagione…e Zegama naturalmente è una di queste. Poi il giovane Remì Bonnet, l’astro nascente del team Salomon. E ancora Luis Alberto Hernando (sempre sul podio a Zegama), il campione italiano Tadei Pivk, il marocchino Melek e tantissimi altri.
E quest’anno tra questi grandissimi campioni c’è anche il nostro Paolo Bert che entra di diritto (e lo vedremo tra poco) a far parte di quel piccolo (in termine di numero) ma estremamente grande (in termine di valore) gruppo di super atleti meglio conosciuti nell’ambito della corsa con il nome di “TOP RUNNER”.
Ma veniamo alla gara. Al primo intermedio di Sancti Spiritu dopo 20 km e a 1.500 mt di quota passa in testa Kilian tra due ali di folla in delirio. Dietro di lui Luis Alberto Hernando e poi tutti i migliori staccati non di molto. Dallo streaming mandato in onda sul sito si può vedere quanto il meteo oggi sia veramente terribile. Non si riesce bene a capire la posizione di Paolo perché il servizio che doveva dare i tempi intermedi sembra non funzionare, ma dalla voce dei commentatori spagnoli, quando annunciano l’elenco dei passaggi, si sente pronunciare un “BERT” nelle prime dieci-quindici posizioni. Da metà gara Kilian aumenta l’andatura e fa il vuoto. Non si hanno più grandi notizie dei passaggi dei concorrenti fino all’arrivo, dove Klilian, in un vero e proprio tripudio di folla, vince la sua OTTAVA Zegama-Aizkorri. Non ci sono veramente più parole per descrivere questo grande atleta e campione a trecentosessanta gradi: sorridente subito dopo l’arrivo, si dedica alle interviste di rito, agli autografi, all’abbraccio con i tifosi. Anche il suo tempo è straordinario considerando le condizioni meteo: 3h50’03”, meno di due minuti superiore al record della gara (che ovviamente appartiene a lui). Dopo l’arrivo di Kilian passano parecchi minuti (ben nove!) prima di vedere un altro concorrente spuntare sul rettilineo finale. Appena sotto le quattro ore (3h59’22”) arriva lo svizzero Marc Lauenstein e subito dietro di lui completa il podio il sempre presente Luis Alberto Hernando (4h00’05”). Primo italiano è Tadei Pivk che giunge quinto in 4h01’57”. Ancora qualche arrivo (tra cui quello del primo atleta basco Jokin Lizeaga Mitxelena giunto in nona posizione) e poi finalmente è l’ora della passerella anche per Paolo Bert. Si vede passare nei diversi punti del paese dove sono state piazzate le telecamere: Paolo si gira per controllare la situazione (perché a Zegama, come disse Fabio Bazzana, “hai sempre qualcuno dietro”) ma la sua posizione è ormai consolidata. Alla fine è 12° assoluto e secondo degli italiani, davanti al fortissimo Fulvio Dapit (13°), Christian Varesco (21°) e Michele Tavernaro (32°). Il tempo finale di Paolo è di 4h24’11”.
Al femminile vittoria per la norvegese Yngvild Kaspersen in 4h50’59”.
Per Paolo è l’ennesimo prestigioso risultato di una carriera ormai lunghissima e praticamente senza soste in questi ultimi 15 anni. In un breve scambio di messaggi nel dopo gara Paolo mi ha scritto che “è stata la gara con le condizioni meteo più brutte, soprattutto per il tanto freddo, che abbia mai fatto” ma soprattutto che “il calore del pubblico di Zegama è stato incredibile e più forte del freddo”, e questo sicuramente lo ha aiutato molto malgrado la tanta fatica.
Personalmente ho vissuto questa gara un po’ come una finale dei mondiali, con i commentatori spagnoli che, come gli argentini e i brasiliani del calcio, rendevano l'atmosfera ancora più emozionante e "calda". E vedere Paolo arrivare in quella via centrale di Zegama è stata un'emozione unica.
Buon riposo e buon ritorno a casa Paolo.
Da Zegama è tutto!

Daniele Zoppi

 

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