La luna  è parsa ed apparsa prepotente a giorno ancora vivo la sera di sabato 29 agosto assoluta protagonista della fetta di cielo che la natura ha riservato a Crissolo, piccolo paese collocato in alta valle Po dove quel fiume prende il via sotto l’occhio attento di una Punta denominata, casualità o ironia della sorte per alcuni, Roma nel Gruppo del Monviso.

Anche i Caprioli sentivano nell’aria qualche cosa di strano ed hanno popolato le strada di accesso alla località montana dando il benvenuto, quando ancora la notte faticava a svegliarsi, al corteo d’auto che risaliva la vallata di primo mattino domenica 30 Agosto 2015.

L’oracolo lo aveva anche predetto durante l’affollato Briefing serale della vigilia dissertando sulle “raccomandazioni tecniche” e avendo come  sfondo l’immagine, rivelatasi premonitrice, di due Monarchi assoluti: il Re  di Pietra ed il Re delle Fatiche montane al secolo Monviso il primo e Paolo Bert il secondo.

Crissolo, Domenica 30 agosto 2015: non occorre segnare questa data. E’ rimasta impressa in modo profondo nei ricordi degli oltre 500 attori protagonisti convocati nel nuovissimo parterre del Salone Polivalente del piazzale della Seggiovia di Crissolo appena inaugurato e dedicato alle Guide del Monviso.  Lo scenario, costituito dal Monviso e dai suoi satelliti,  ha ospitato la messa in scena del Tour Monviso Trail edizione 2015, divenuto al terzo tentativo finalmente internazionale con conseguente ed annessa possibilità di transito all’interno del Buco di Viso tirato a lucido dai recenti lavori di ripristino. A proposito di lavori: finalmente si stanno rimuovendo i reticolati ancora sparsi sul confine tra Italia e Francia, testimoni di una delle più odiose guerre fra umani sempre che possano esistere eventi bellici che abbiano una ragione. Colpisce però vedere che da una parte l’Europa finanzi la rimozione dei  reticolati ed in altri luoghi si provveda a collocarne di nuovi…..mah….,torniamo a parlare di cose serie!

“E per premio una tazza di  te” descriveva il titolone di una testata nazionale a proposito di  una competizione sportiva di montagna degli anni andati. Ieri, invece, i protagonisti del Tour Monviso Trail hanno ricevuto, indistintamente dalla distanza o dalla classifica, un prezioso monile costituito da un frammento di Pietra Verde del Monviso.

Come in ogni competizione sportiva c’erano ovviamente anche i cosi detti premi di classifica riservati ai miglio 10 uomini e 5 donne su ogni specialità ma il premio in assoluto più bello è stato offerto dalla natura che ha costruito quelle montagne e domenica 30 agosto ha acceso i riflettori per l’intera giornata per fare i modo che ognuno potesse riempirsi  gli occhi ed il cuore di ricordi ed emozioni indelebili!!!

Si dirà, con una certa ragione, che per gli organizzatori è stata una bella fortuna ma si dice anche che la fortuna aiuta gli audaci e di audacia il Parco del Po cuneese, il Comitato organizzatore e le centinaia di assoluti volontari (di quelli veri, non quelli a gettone di presenza) ne hanno avuta molta!!!

 

Per la cronaca sportiva Daniele Zoppi mi sovrasta e cedo volentieri a lui la penna “razziando e rubando” dal suo capolavoro di cronaca…….

Aggiungo solo che, a fini sportivi, la manifestazione rientrava nei Calendario IUTA (Prova di Grand Prix) e Uisp. Penso, però, che la bellezza dei luoghi ieri  abbia rapito l’attenzione di molti protagonisti  che hanno vissuto l’evento più come avventura che come fatto squisitamente agonistico.

 Carlo Degiovanni

 

IN OLTRE 500 OGGI AL TOUR DEL MONVISO


Come si evince dal titolo, un successo incredibile di partecipazione per l’edizione 2015 del tour del Monviso, forse anche per il fatto che quest’anno, risolti i problemi logistici-burocratici con gli “amici” francesi, si è tornati alle origini compiendo il vero e proprio giro attorno al Re di Pietra, potendo sconfinare appunto in territorio francese.

Partenza quasi all’alba (ore 7) per tutti gli atleti impegnati nelle varie distanze (41.8 km, 23.3 km, più una camminata escursionistica da 20.0 km) che per gran parte di gara hanno potuto ammirare sua maestà il Monviso e le sue montagne satelliti in tutto il suo splendore grazie ad un cielo terso e senza una nuvola neanche a pagarla! Complimenti quindi innanzitutto all’organizzazione per aver gestito al meglio un evento di queste dimensioni che non è certo cosa da poco (per il tempo ovviamente è stato necessario scomodare qualcuno un po’ più in alto!).

Ma ora veniamo agli altri protagonisti, gli atleti, che per tutta la mattina (e per qualcuno anche un po di più) si sono dati battaglia su prati, sentieri e pietraie. Nella gara più corta da 23 km dominio per l’atleta di Pragelato Manuel Bortolas (2h43’ il suo tempo) che precede di 3 minuti l’altleta della Valle Infernotto Massimo Depetris (2h46’). Terzo Massimo Lasina (Atl.Valpellice) in 2h52’, rallentato anche da una caduta nella lunga discesa finale. Al femminile vince Giuliana Arrigoni (Team Tecnica) il 3h46’. Vittoria quasi al fotofinish in questo caso perché Elisa Galliano (Pod.Buschese) giunge sul traguardo con soli 7 secondi di distacco, cosa certo non usuale in gare del genere. Completa il podio Elisa Varano (Trail Team Andrate). Ma ora veniamo alla gara regina e cioè il vero e proprio Tour del Monviso da 42 km. Qui si rischia di essere banali ma non ci sono veramente più parole per raccontare le sue imprese. Si parlava prima di Re raccontando del Monviso. Re in quanto il più grande, Re perché domina tutte le altre montagne circostanti, Re perché nessuna montagna a perdita d’occhio è alta come lui. Per trovarne una più alta bisogna spostarsi altrove, molto molto lontano. Ecco, Paolo Bert per me è il “Monviso” della corsa in montagna. Ancora lui infatti a dominare l’ennesima gara, a compiere l’ennesima impresa. E oggi non era certo impresa facile: ai nastri di partenza infatti c’era il mitico portacolori del Team Salomon Marco Gazzola, fortissimo atleta sulle lunghe e lunghissime distanze nonché esempio di sportività e persona stupenda. E visto che è stato un “gradito ospite” spendo due parole anche su di lui: giusto per dire, Marco è un atleta che nel 2011 giunge primo (con 2 ore di vantaggio) al Tor de Géants, la gara in montagna probabilmente più dura al mondo, ma viene squalificato perché per un errore di percorso non è transitato all’ultimo controllo. Lui semplicemente cosa dice? Ok ho sbagliato! L’anno successivo, sempre al Tor, è costretto al ritiro per banali problemi di stomaco. Come reagisce Marco? Girando tutta la settimana lungo il tracciato per salutare gli amici dei rifugi e delle basi vita, sempre con il sorriso sulle labbra, il tutto all'insegna dell'ironia: Marco aveva infatti un cartello con scritto "bubu pancino". Grande Marco…e grazie per essere venuto a trovarci! Ma torniamo alla gara (scusate ma questi aneddoti sono una delle cose belle dello sport e io mi ci perdo!) dove, per parte del percorso Paolo e Marco hanno viaggiato di pari passo, ma poi Paolo ha avuto la meglio giungendo sul traguardo con lo straordinario tempo di 4h39’ alla media di 9 km/h (e chi fa corsa in montagna con questi dislivelli sa cosa vuol dire!). Marco arriverà dopo circa 6 minuti (4h45’). Completa il podio l’atleta della Valetudo Claudio Garnier (anche per lui un plauso per la costanza incredibile di risultati in gare di altissimo livello!) in 5h10’. A seguire Claudio Del Grande (5h19’) e Danilo Lantermino (5h23’). Al femminile conferma la vittoria dello scorso anno dimostrandosi molto forte su queste distanze Daniela Bonnet il 6h10’ che precede nell’ordine Martina Chialvo (Vallevaraita - 6h20’) Arianna Regis (6h21’) Chiri Cinzia (Atl.Valpellice – 6h34’) e Sara Marino (Atl.Dragonero – 6h45’).


Si chiude così un’altra grande giornata di sport. Grazie e arrivederci alla prossima!

Daniele ZOPPI

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